Dal 7 luglio al 22 ottobre 2023
Albrecht Dürer, fu una delle menti più lucide e analitiche del primo Cinquecento, un artista che si confrontò con umanisti e matematici, cercando con metodo regole precise con le quali fissare proporzioni e misure, che amò e analizzò la natura servendosi del disegno per indagare il mondo. Un uomo che si affidò alla cultura del tempo che interpretava il destino umano, attraverso l’influsso dai transiti astrali, dei sogni profetici e dell’alchimia.
Albrecht Dürer nacque a Norimberga il 21 maggio del 1471, dall’orafo Albrecht e la moglie Barbara, la figlia del suo maestro di bottega Hieronymus Holper (notizie 1435 – 1483). Anche Albrecht era destinato al medesimo lavoro e quindi svolse il suo apprendistato presso il padre. Questa esperienza determinò per lui una familiarità nell’utilizzo di materiali dell’oreficeria e delle attrezzature, specialmente il bulino con cui si cimenterà nella tecnica dell’incisione su rame. Il 30 novembre 1486 avendo preso coscienza della sua dote innata, si traferì nella bottega di Michael Wolgermurt (Norimberga, 1434 – 1519) per l’apprendistato da pittore, dove rimase per più di tre anni. Qui si producevano xilografie per illustrazioni di libri che venivano poi stampati da Anton Koberg (Norimberga, 1440 – 1513) il principale editore tedesco. Questo gli diede la possibilità di vedere i disegni e le stampe degli altri maestri, primo tra questi Martin Schongauer (Colmar, 1448 – Breisach am Rhein, 1491).
Come di consuetudine terminato il suo apprendistato, nel 1491, scelse di recarsi a Colmar per lavorare con Schongauer, ma quando vi giunse scoprì che il maestro era morto. I fratelli di quest’ultimo lo indirizzarono presso un orafo di Basilea, dove poté fare esperienza di uno dei massimi centri europei della produzione libraria. Nel 1494 fu richiamato a Norimberga per il matrimonio con Agnes Frey, che fu però poco felice, come sappiamo dalle lettere inviate a Willibard Pirckheimer (Eichstätt, 1470 – Norimberga, 1530), il suo miglior amico. Così già pochi mesi dopo, in autunno partì per un viaggio in Italia in cui si recò Venezia e probabilmente anche a Padova, Mantova e Cremona, tornando a Norimberga nella primavera del 1495. In quell’anno inoltre proprio Pirckheimer si trovava a Pavia per studiare l’antichità classica. Il viaggio in Italia può essere considerato l’inizio del Rinascimento nei paesi del Nord. Dürer fu colto infatti dal desiderio di partecipare alla rinascita del classico e di tutte le arti intrapresa dagli italiani. In seguito iniziò a praticare la tecnica del bulino, la prima stampa realizzata con questa tecnica è Quattro donne nude (o Le Quattro streghe) del 1497, di cui ci è pervenuta una copia italiana datata nel 1500 da Nicoletto Rosex da Modena (notizie 1490 ca.-1512).
Orari (dal 7 luglio al 14 settembre) Tutti i giorni 10.30 -13.00 e 17.30 -20.00
Dal 15 settembre aperto prefestivi e festivi stesso orario